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settembre 7, 2012 @ 7:51 am - posted by siderea

UN LABORATORIO TESSILE CONTRO L’EMARGINAZIONE SOCIALE

Per il progetto “Art. 1″ la Cooperativa Sociale “Siderea” ha messo in piedi un Laboratorio Tessile che ha inserito nel mondo del lavoro tre madri nubili con figli a carico in condizioni di svantaggio. Per tutto il corso del progetto, durato circa due anni, le nostre borsiste hanno imparato il bellissimo mestiere della modellistica e della sartoria e l’affascinante arte del ricamo, producendo manufatti di ogni tipo che sono stati esposti, pubblicizzati e, in alcuni casi, anche venduti con successo.

Durante la fase iniziale, le neolavoratrici hanno appreso i principi-base della modellistica, imparando a realizzare modelli di abiti in carta da cucire in un secondo momento su stoffa. Il primo passaggio è la creazione del cartamodello, che viene tagliato e applicato sul manichino. Dopo questa fase di sistemazione, si può procedere allo spiegarsi del modello sulla stoffa, al taglio e al cucito dell’abito.

Per tutta la durata del progetto, le nostre borsiste sono state seguite da due tutors e al fine di imparare la precisione con l’ago, si è ritenuto opportuno cimentarsi anche con le tecniche del ricamo. Cotone muliné alla mano, le borsiste hanno imparato uno dei punti più semplici del ricamo, il punto erba, realizzato su delle camicine da battesimo e il punto raso, grazie ai quali hanno potuto realizzare dei lavori molto difficili come casole per sacerdoti, tovagliette, centrini per la casa e vari effetti letterecci.  Dopo una prima fase di lavoro manuale, si è proceduto all’utilizzo delle varie macchine da cucire industriali, presenti in laboratorio: piatta e taglia-cuci. I primi lavori, dunque, sono stati esperimenti su stoffa, utili per acquisire dimestichezza e “confidenza” con i principali strumenti della sartoria: creazione di cartamodelli, ricamo e lavoro a mano. L’utilizzo delle macchine è avvenuto dopo molto esercizio sulle stesse.

Al fine di promuovere i nostri prodotti e per far sì che non restassero relegati esclusivamente nell’angolo espositivo del nostro laboratorio (allestito dalle stesse borsiste), i tutor, insieme alle lavoratrici, durante le riunioni che abbiamo definito di de-briefing settimanale, importanti momenti di discussione all’interno dell’opificio, hanno intrapreso azioni di marketing territoriale. Infatti, a tal fine, sono state promosse fiere e mercatini non solo nel paese-sede del laboratorio, Latiano (Br), ma anche in alcuni paese limitrofi (Cisternino,  Brindisi). Oltre alle fiere, la promozione dei prodotti è avvenuta anche tramite pubblicizzazione via internet, tramite il sito della Cooperativa, e la proposta di alcuni manufatti campione in alcuni negozi del paese.

Dopo quasi due anni di attività, nello specifico, il nostro laboratorio tessile è stato organizzato perché  produca e realizzi: effetti ricamati come tovaglie, fiocchi di nascita, bavaglini, set-asilo, e vari lavori sartoriali, soprattutto personalizzati, su richiesta del cliente; sacchetti bomboniera per varie occasioni (battesimi, nascite, comunioni, cresime, matrimoni, lauree e via dicendo); produzione di tendaggi di vario genere e riparazioni sartoriali di tutti i tipi.

In sintesi, ecco in che cosa è consistito il nostro progetto di reinserimento lavorativo nel settore tessile di tre madri provenienti da condizioni di svantaggio. Per loro quest’esperienza ha rappresentato un’occasione per imparare un mestiere e per mutare le proprie prospettive di vita future, di riacquistare autostima e fiducia in se stesse. Un’esperienza che, sicuramente, non rimarrà fine a se stessa ma che rappresenta un trampolino di lancio per reinserire in società chi è a rischio di emarginazione sociale.

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